Robert Doisneau. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York - Camera, Via delle Rosine, 18 - Torino
(Foto: Max Burchartz. Lotte (Eye), 1928. Gelatin silver print, 30.2 × 40 cm. The Museum of Modern Art, New York. Thomas Walther Collection. Acquired through the generosity of Peter Norton. © Max Burchartz, by SIAE 2021. © 2021 Max Burchartz / Artists Rights Society (ARS), New York / VG Bild-Kunst, Germany. Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York)
Mostra in corso dal 11 ottobre 2022 al 14 febbraio 2023
Camera presenta l'antologica dedicata al maestro francese Robert Doisneau, uno dei più importanti fotografi del Novecento: oltre 130 fotografie dell’autore in un percorso che comprende alcune delle sue immagini più iconiche fra gli oltre 450.000 negativi del suo archivio.
Comunicato stampa delle mostre Robert Doisneau
L’antologica di grande successo dedicata al maestro francese Robert Doisneau, uno dei più
importanti fotografi del Novecento, arriva a Torino nelle sale di CAMERA - Centro Italiano per la
Fotografia, dall’11 ottobre 2022 al 14 febbraio 2023.
Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio
di Padova e Rovigo, la mostra presenta oltre 130 fotografie dell’autore in un percorso che
comprende alcune delle sue immagini più iconiche ma anche scatti meno noti, selezionati fra gli
oltre 450.000 negativi di cui si compone il suo archivio.
Fra i fotografi più famosi al mondo, Robert Doisneau è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson,
uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. A partire dalla sua
fotografia più conosciuta – che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei
passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera
attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta
a scattare: la guerra e la liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica,
la moda, gli artisti.
Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o durante le lunghe giornate a girovagare per
Parigi insieme agli amici scrittori, Doisneau racconta il proprio tempo attraverso uno sguardo
guidato dalla disobbedienza e dalla curiosità, indicati da lui come ‘i due requisiti principali di questo
mestiere’.
Le sue immagini, impregnate di un surrealismo che si può definire ‘premeditato’, data la spiccata
capacità nel comporre scene all’apparenza sorprendentemente spontanee, raccontano di un’epoca
in cui le persone cercano un nuovo equilibrio all’interno di una società in trasformazione, con i suoi
riti e le sue contraddizioni.
Pur riconoscendo ad autori come Brassaï e Andrè Kertész il ruolo di precursori di una fotografia che
si nutre dello spettacolo ordinario della strada, Doisneau sviluppa uno stile personale che traspare
anche nei suoi scritti o nelle didascalie che appone alle proprie stampe: un equilibrio fra le logiche
del reportage e un’attitudine all’invenzione, cui si aggiunge una nota di scherzosa ironia nei
confronti dei soggetti che ritrae. Con il suo obbiettivo, Doisneau ha infatti catturato con enorme
libertà espressiva la vita quotidiana degli uomini, delle donne, dei bambini di Parigi e della sua
banlieue, sapendo tradurne le azioni e i gesti, i desideri e le emozioni, tracciando uno spaccato
realistico ed empatico dell’umanità del dopoguerra.
È questo sguardo, assolutamente personale ma talmente lucido da riuscire a toccare corde
universali, ad avergli garantito un posto d’onore nella storia della fotografia del XX secolo, arrivando
ad essere uno degli autori più conosciuti al mondo.
Le oltre 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero esposte in mostra provengono tutte dalla
collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, a sud della capitale francese, suo luogo di
creazione e scoperte. È in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini
per oltre cinquant’anni, lasciando in eredità una mole incredibile di stampe e negativi che, ancora
oggi, sono in grado di stupire.
La mostra a CAMERA si articola in 11 sezioni tematiche:
Bambini, 1934 - 1956
Occupazione e Liberazione, 1940 - 1944
Il dopoguerra, 1945 - 1953
Il mondo del lavoro, 1935 -1950
Il teatro della strada, 1945 - 1954
Scene di interni, 1943 - 1970
Portinerie, 1945 - 1953
Ritratti, 1942 - 1961
Una certa idea della felicità, 1945 -1961
Bistrot, 1948 - 1957
Moda e mondanità, 1950 - 1952
Completa l’esposizione, un’intervista video al curatore Gabriel Bauret e la proiezione di un estratto
dal film realizzato nel 2016 dalla nipote del fotografo, Clémentine Deroudille: Robert Doisneau, le
révolté du merveilleux (Robert Doisneau. La lente delle meraviglie), che contribuisce ad
approfondire la conoscenza dell’uomo e della sua opera. Il documentario racconta le prime
pubblicazioni sui giornali, l’esperienza all’interno della Renault, l’occupazione e la liberazione, i felici
anni del dopoguerra, la banlieue di Parigi e la nascita della sua fotografia più iconica. Alcune
registrazioni d’archivio mostrano il fotografo all’interno del proprio laboratorio, contribuendo,
insieme alla voce narrante della regista (che racconta del grande autore con l’affetto di una nipote
orgogliosa) a creare la sensazione di intimità e prossimità che le stesse fotografie di Doisneau
generano fra l’osservatore e i soggetti ritratti.
Con l’intento di favorire la partecipazione di un pubblico sempre più ampio, in occasione della
mostra Robert Doisneau CAMERA ha dedicato una particolare attenzione al tema dell’accessibilità.
Grazie alla preziosa collaborazione con il Museo dell’Ara Pacis di Roma e con il Museo Tattile Statale
Omero di Ancona, la mostra include un percorso dedicato alle persone con disabilità visiva che
comprende disegni a rilievo e relative audiodescrizioni. Oltre a questi supporti sarà anche proposto
un calendario di visite tattili gratuite guidate da operatori specializzati.
Il percorso dedicato al pubblico non vedente e ipovedente include:
• sei disegni in rilievo posizionati lungo il percorso mostra, in corrispondenza delle fotografie
originali;
• un’audio-descrizione, che guida il visitatore nell’esplorazione dei disegni in rilievo e alla
conoscenza dell'opera di Doisneau.
L’esposizione è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.
Robert Doisneau
Nasce nel 1912 nel sobborgo parigino di Gentilly. La sua formazione come fotografo inizia con l’apprendistato
nello studio di Andrè Vigneau, artista poliedrico e fotografo pubblicitario. Dopo cinque anni come fotografo
all’interno delle officine Renault, decide di intraprendere una carriera da fotografo indipendente, entrando
a far parte dell’agenzia Rapho. A causa della guerra è costretto a sospendere momentaneamente
quell’attività; in questo periodo utilizza le sue conoscenze per contraffare carte e documenti ufficiali per i
membri della Resistenza. Dopo la Liberazione alcuni suoi reportages vengono pubblicati su “Vogue” e nel
1949 esce il libro realizzato in collaborazione con il celebre scrittore Blaise Cendrars, La Banlieue de Paris, la
prima sintesi dei molti racconti per immagini che dedicherà ai quartieri popolari di Parigi. Il successo ottenuto
con queste pubblicazioni lo porta ad essere coinvolto da Edward Steichen per la mostra ‘Five French
Photographers’ nel 1950 e poi nell’epocale ‘The Family of Man’ nel 1955, entrambe al MoMA di New York.
A partire dagli anni Cinquanta colleziona numerose collaborazioni con scrittori e artisti, esponendo insieme
ad autori come Henri Cartier-Bresson, Willi Ruge e André Kertész, e vincendo importanti premi come il Premio
Niépce nel 1956 e il Grand Prix national de la photographie nel 1983. Nel 1980, presso le sale espositive di
Piazza Grande a Modena, Lugi Ghirri cura la mostra Robert Doisneau. Tre secondi d’eternità: con lo stesso
titolo l’anno prima l’editore Contrejour aveva pubblicato un’importante monografia in grado di offrire
un’approfondita lettura del suo lavoro. Nel 1984 viene invitato a partecipare alla Mission Photographique de
la D.A.T.A.R., che lo porta a raccontare nuovamente la banlieue parigina ormai trasformata attraverso una
serie di sorprendenti scatti a colori. Nel 1994 muore all’età di 82 anni, lasciando un patrimonio di circa
450.000 negativi, oggi custoditi e valorizzati dalle due figlie.
Informazioni utili per la visita
Orari: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica dalle 11 alle 19. Giovedì dalle 11 alle 21 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura). Lunedì chiuso.
Biglietti: intero € 10, ridotto € 6 (fino a 26 anni, oltre 70 anni). Gratuito fino a 12 anni; possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino+Piemonte Card, possessori tessera ICOM.
Visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore. Guide turistiche abilitate.
Telefono: +39.011.0881150
E-mail: [email protected]
Sito web: Camera |