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Mostra ALFREDO JAAR. Abbiamo amato tanto la rivoluzione Alfredo Jaar. Abbiamo amato tanto la rivoluzione. - Fondazione Merz, Via Limone 24 - Genova

Mostra in corso dal 5 novembre 2013 al 9 marzo 2014

COMUNICATO STAMPA DELLA FONDAZIONE MERZ

Mostra dedicata ad Alfredo Jaar, rappresentante del padiglione cileno alla 55 Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e protagonista indiscusso del panorama artistico internazionale.

Per la Fondazione Merz Alfredo Jaar ha ideato un nuovo progetto giocato sul concetto di riflesso e di riflessione che, nel solco del suo interesse per la relazione tra cultura e vita democratica, interroga il senso della memoria e dell'impegno politico degli anni Sessanta e Settanta, non per commemorare, ma per tornare a promuovere la cultura come fattore di cambiamento.

La mostra, composta da circa 60 opere, ha inizio con una grande installazione costituita da milioni di pezzi di vetro e specchio che coprono quasi interamente il pavimento della Fondazione. Lo spettatore, camminando su una distesa riflettente di macerie che è anche spazio della memoria, è invitato a ripensare ai momenti difficili della storia collettiva, e allo stesso tempo si ritrova a compiere un esercizio di conoscenza di se stesso. Ciò che rimane degli insegnamenti della storia, diventa la base per una rinascita e nuova spinta culturale.

In un secondo spazio Jaar orchestra un dialogo con un’opera di Mario Merz del 1970 intitolata Sciopero generale azione politica relativa proclamata relativamente all’arte, riportandola al tempo presente attraverso una nostalgica e poetica messa in scena.

Nel percorso infine alcune pareti della Fondazione si coprono interamente di lavori realizzati da Alfredo Jaar a partire dai primi anni Settanta fino ad alcuni ideati appositamente per la mostra.

Opere dedicate ad Antonio Gramsci, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti, alla denuncia delle dittature in America Latina e all'impegno politico degli anni Sessante e Settanta, si combinano con altre di artisti come Mario Merz e Alighiero Boetti, Luis Camnitzer, Valie Export, Hans Haacke, On Kawara, Yves Klein, Joseph Kosuth, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Cildo Meireles, Yoko Ono, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gerhard Richter, Nancy Spero, Lawrence Weiner che con il loro percorso non hanno e non smettono mai di interrogare il mondo.

In occasione della mostra è previsto un catalogo con un testo critico di Claudia Gioia, una poesia inedita di Nanni Balestrini del 1969 e un’intervista all’artista di Luigi Fassi.

Orari: da martedì a domenica dalle 11 alle 19; lunedì chiuso.
Biglietti: intero € 5, ridotto € 3,50 (studenti, gruppi organizzati min. 10 persone), gratuito (bambini fino a 10 anni, maggiori di 65 anni, disabili). Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.
Telefono: +39.011.19719437 ; fax +39.011.19719805
E-mail: [email protected]
Sito web: Fondazione Merz

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