Tina Modotti. L'opera - Camera, Via delle Rosine, 18 - Torino
(Foto: Tina Modotti - Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco, Messico, 1928 Archivi Cinemazero - Pordenone)
Mostra in corso dal 16 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
Camera presenta una grande mostra che racconta la vasta produzione fotografica di Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, detta Tina (per la madre Tinissima).
Comunicato stampa delle mostra Tina Modotti. L'opera
Dopo la monografica sulla fotografa americana Margaret Bourke-White e la mostra Bar Stories on
Camera, realizzata in collaborazione con Galleria Campari e Magnum Photos, la mostra Tina
Modotti. L’opera a cura di Riccardo Costantini si snoda intorno alla straordinaria - più ricca di
quanto finora creduto - produzione fotografica di Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, detta
Tina (per la madre Tinissima).
Promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e realizzata in collaborazione con
Cinemazero, la mostra racconta una delle figure più rilevanti della fotografia del XX secolo, nata a
Udine nel 1896 e migrata con la famiglia prima in Austria e poi in America. Approdata a Hollywood
poco più che ventenne, Modotti recita in alcuni film muti e si appassiona di fotografia, grazie anche
all’incontro con il fotografo Edward Weston.
Tessere relazioni è un aspetto ricorrente della vita della fotografa, che tra Messico e Stati Uniti
incontra Diego Rivera, Frida Kahlo, Dorothea Lange e Roubaix de l’Abrie Richey (Robo), pittore e
poeta e suo futuro marito: la sua scomparsa e quella del padre nel 1922 segnano fortemente la sua
carriera. Partirà per il Messico con Weston per approfondire la conoscenza della fotografia. In
questo paese Modotti affina tecnica e stile, realizzando “fotografie oneste”, libere da virtuosismi,
prediligendo l’immediatezza senza rinunciare alla sperimentazione.
Nel corso della sua carriera, Modotti abbandona lo studio delle nature morte focalizzandosi sempre
più sull’essere umano, creando una forma inedita di documentazione sociale-antropologica
accompagnata da forti rimandi politici, come gli scatti dedicati alla fiera bellezza delle donne di
Tehuantepec (Messico) del 1929, carichi di un intenso messaggio sociale.
L’impegno civile evocato dalle sue fotografie si riflette anche nelle idee politiche di Modotti –
naturalmente propensa alle cause dei più deboli e mossa da un’impellente necessità di azione – che
non a caso nel 1927 aderisce al partito comunista messicano.
Attrice, modella, attivista, autrice di saggi, pittrice e fotografa, la vita di Tina Modotti è scandita da
continui cambiamenti fino alla morte nel 1942 in Messico, luogo al quale la sua vita e la sua
produzione sono indissolubilmente legate. È difficile scindere l’arte della fotografa dalla sua vita a
cavallo tra due guerre, in otto paesi, parlando cinque lingue differenti, e proprio per questo la
mostra di Torino si concentra sull’intensità della sua produzione, cercando di lasciare da parte la
biografia.
Le 300 fotografie esposte a Torino, provenienti da ricerche e prestiti da ben 32 archivi da tutto il
mondo (da Honolulu a San Francisco, da Città del Messico a Mosca, da Udine a Canberra),
raccontano la poliedricità, le peculiarità artistiche, l’indole curiosa, partecipe e libera di Modotti,
che nel corso di una breve ma intensa carriera è riuscita a catturare in ritratti di vita quotidiana
l’intensità e i contrasti dei mondi che ha attraversato, raccontando l’ingiustizia, il lavoro, l’attivismo
politico, la povertà, le contraddizioni del progresso e del passaggio alla modernità.
La mostra Tina Modotti. L’opera – accompagnata da un ricco catalogo edito da Dario Cimorelli
Editore – è un’esposizione importante anche dal punto di vista documentale, perché raccoglie
materiali inediti, video, riviste, documenti, ritagli di quotidiani, ritratti dell’artista e fotografie che
riscostruiscono anche la prima e unica esposizione che Tina Modotti realizzò nel 1929, importante
testimonianza dell’arte della fotografa.
La mostra, inoltre, include un percorso di opere visivo-tattili accompagnate da audiodescrizioni
che approfondiscono lo stile e la storia. La selezione comprende sia alcune delle immagini più note
sia alcuni scatti meno conosciuti del lavoro dell’autrice.
Informazioni utili per la visita
Orari: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica dalle 11 alle 19. Giovedì dalle 11 alle 21 (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura).
Biglietti: intero € 12, ridotto € 8 (fino a 26 anni, oltre 70 anni). Gratuito fino a 12 anni; possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino+Piemonte Card, possessori tessera ICOM.
Visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore. Guide turistiche abilitate.
Telefono: +39.011.0881150
E-mail: [email protected]
Sito web: Camera |