Ritratti d'oro e d'argento -
Palazzo Madama, Piazza Castello - Torino
(Foto: Orafo piemontese,
Busto reliquiario di santa
Giustina da Padova, seconda
metà XV secolo.
Rame sbalzato, inciso,
cesellato e dorato; argento
sbalzato e cesellato; bronzo
fuso e dorato.
Vicoforte (CN), Monastero di
Santa Chiara)
Mostra in corso
dal 5 febbraio al 30 agosto 2021
La mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento, a cura
di Simonetta Castronovo, allestita nella Sala Atelier
di Palazzo Madama dal 5 febbraio al 12 luglio 2021,
presenta una galleria di busti reliquiario dal
Trecento al primo Cinquecento, provenienti da tutte
le diocesi del Piemonte e raffiguranti santi legati alle
devozioni del territorio e alle titolazioni di
determinate chiese locali, oltre ad alcuni esemplari
dalla Svizzera e dall’Alta Savoia.
Comunicato stampa della mostra Ritratti d'oro e d'argento
Documentati già dall’XI secolo per contenere la
reliquia del cranio di certi santi, i busti sono a tutti
gli effetti dei ritratti in oreficeria, solitamente in
rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre
preziose, vetri colorati e smalti. Una produzione
specificatamente medievale, in cui convivono il
gusto per il ritratto di tradizione classica - di qui la
presenza di dettagli relativi all’acconciatura o
all’abbigliamento - e le pratiche devozionali
teorizzate da alcuni ecclesiastici e filosofi del XII
secolo, secondo cui la contemplazione dell’immagine di un santo, realizzata con materiali preziosi,
poteva condurre il fedele verso l’elevazione spirituale. I busti e le teste reliquiario si configurano quindi
come opere di valenza doppia: sia opere d’arte sia ricettacolo delle reliquie dei santi che rappresentano
e in quanto tali oggetto della venerazione dei fedeli.
Il Piemonte e l’area alpina contano un numero
molto elevato di queste testimonianze per il periodo XII-XVI secolo, soprattutto in rapporto alle altre
regioni d’Italia. La mostra vuole documentare questa ricchezza, anche stilistica, cercando di
comprendere le ragioni del successo di questa tipologia nel nostro territorio.
I busti e le teste di reliquiario sono presentati in ordine cronologico, dal più antico, la santa Felicola
dell’abbazia di Sainte-Marie d’Aulps (Haute-Savoie) – una santa gotica e sorridente, che guarda alla
scultura delle cattedrali, tra Parigi e la Francia settentrionale, negli anni di regno di Filippo il Bello -, fino
alla santa Margherita del Musée d’art et d’histoire di Ginevra, un busto ligneo del 1500 circa,
improntato al nuovo realismo di radice fiamminga.
Tra questi due estremi, scorre una galleria di volti,
opera di artisti di estrazioni culturali diverse, che mostrano le tante sfaccettature di questa tipologia, dal
gotico, al tardogotico, al naturalismo pieno della seconda metà del Quattrocento. Di pari importanza alla
qualità degli oggetti, le loro storie: incontriamo santi nati e vissuti in Piemonte, patroni di alcune delle
principali cattedrali della regione, come san Teobaldo di Alba, san Giovenale di Fossano, sant’Evasio di
Casale, san Secondo di Asti e san Venanzio di Sarezzano, accanto a santi più “internazionali”, come san
Giorgio e san Maurizio, peraltro centrali nella devozione della dinastia sabauda, o sant’Orsola, con un
busto ligneo intagliato e dipinto realizzato a Colonia e arrivato in Piemonte come dono di Manfredi di
Montafia, uno dei tanti mercanti “lombardi” attivi nel nord Europa nel Medioevo.
Nella vetrina centrale, il busto in argento di Giove (II-III sec- d. C.), capolavoro del Museo Archeologico
Regionale di Aosta e ritrovato in uno scavo archeologico al Piccolo san Bernardo, introduce il tema dei
modelli: furono infatti anche i busti in metallo di età romana, raffiguranti divinità olimpiche o imperatori,
i primi modelli cui guardarono gli orafi medievali per realizzare i ritratti dei santi.
L’esposizione, organizzata in partnership con il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta e con la
Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d'Aosta, in collaborazione con la Consulta
Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Piemonte e Valle d’Aosta, nasce da un’iniziativa condivisa con i
musei facenti parte della rete internazionale Art Médiéval dans les Alpes, fondata nel 2001, che lavora su
progetti riguardanti il patrimonio artistico alpino, tanto sul fronte piemontese e valdostano che su quello
francese (Savoia) e svizzero (Vaud e Valais), con riferimento, quindi, ai confini storici del ducato di Savoia.
I musei e le istituzioni coinvolte nel progetto sono: Susa, Museo Diocesano d’Arte Sacra; Aosta, Museo
del Tesoro della Cattedrale e Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta;
Annecy, Musée - Château; Chambéry, Musée Savoisien; Bourg-en-Bresse, Musée Monastère royal de
Brou; Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire; Sion, Musée Historique du Valais.
La mostra si lega, quindi, a una serie di esposizioni che apriranno nello stesso periodo sui due versanti
delle Alpi: tutte ruotano attorno al tema delle arti preziose nel ducato di Savoia nel Medioevo sotto il
titolo comprensivo di Artistes et artisans dans les États de Savoie au Moyen Âge. De l’or au bout des
doigts.
Nello specifico, Palazzo Madama di Torino e il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta (dal 27 marzo al 2
giugno) approfondiranno nelle rispettive esposizioni il tema dell’oreficeria medievale, presentando una
trentina di busti-reliquiario in metallo prezioso dal XII al XVI secolo: le opere realizzate in Piemonte sono
presentate a Palazzo Madama, mentre quelle di produzione aostana saranno esposte presso il Museo del
Tesoro della Cattedrale di Aosta. In concomitanza, dal 5 febbraio al 5 aprile, il Museo Diocesano d’Arte Sacra
di Susa espone, con il titolo La Cassa di Sant’Eldrado: nuove scoperte, gli oggetti rinvenuti all’interno della
preziosa Cassa di Sant’Eldrado, capolavoro dell’arte romanica custodito nella Parrocchiale della Novalesa,
con una ricostruzione dell’urna.
La mostra è corredata da due cataloghi: il primo, a cura di Simonetta Castronovo e Viviana Vallet, edito
dall’Artistica Editrice, raccoglie le schede delle opere in mostra a Palazzo Madama e al Museo del Tesoro
della Cattedrale di Aosta; il secondo volume di studi, in francese ed edito da Silvana Editoriale, riunisce
invece gli interventi di tutti i musei - italiani, francesi e svizzeri - che hanno partecipato al progetto, con saggi
sull’oreficeria, le vetrate e il mobilio intagliato nell’antico ducato di Savoia.
Questa mostra fa parte dell’insieme di progetti e attività che la Fondazione Torino Musei realizza per il
sostegno e lo sviluppo del territorio regionale, mettendo in relazione le diverse identità presenti al suo
interno con le istituzioni culturali e scientifiche piemontesi. Al fine di valorizzare il patrimonio in relazione
alle risorse, è importante puntare su un’ampia visibilità anche nella prospettiva della promozione turistica,
per creare un’offerta di qualità, estesa e diffusa.
Orari: mercoledì, giovedì e venerdì dalle 13 alle 20.
Sabato e domenica dalle 10 alle 19.
Chiuso il lunedì e martedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietti:
intero € 10, ridotto € 8, gratuito fino ai 7 anni. Gratuito minori di 18 anni, possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Carde. Il primo mercoledì del mese, se non festivo, l'ingresso è gratuito per tutti.
Telefono: Prenotazioni +39.011.5211788; fax +39.011.4429929
Sito web: Palazzo
Madama |